Storia di San Donà
attraverso documenti, foto e cartoline

Il nuovo cimitero (1919-1927)

Il cimiterio vecchio stava all'angolo tra via XX settembre (l'antica via Calnova, attuale via 13 Martiri) e strada Bortolotto (attuale via Don Bosco). Occupava il rettangolo delimitato dalle due strade citate e le attuali via Cian e via Ciceri.


Già prima della guerra si era pensato a un nuovo cimitero in via Code. E dopo la guerra, col cimitero vecchio distrutto, il problema del camposanto tornò d'attualità. Il progetto del nuovo cimitero manteneva tutta la sua urgenza ma al tempo stesso (e per ragioni di danaro e per ragioni di burocrazia) i tempi sarebbero stati lunghi, per cui il cimitero di via Calnova venne ripristinato superando le distruzioni causate dalla guerra.


PREFETTURA

Venezia 31 gennaio 1919

Ampliamento cimitero

Sig. Commissario Prefettizio
di S. DONA' DI PIAVE

Il medico provinciale aggiunto da me inviato Costa e l'ingegnere capo della provincia, hanno rilevato che la costruzione del nuovo cimitero nell'area designata da codesto comune, presenta delle gravi difficoltà che, almeno per il momento attuale, sarebbe difficile superare.
Anzitutto non sarebbe agevole identificare l'appezzamento del terreno designato, stante la mancanza degli atti catastali; inoltre è stato rilevato che questo trovasi ad una discreta distanza dall'abitato (circa 2 km) e che la strada di accesso, per causa della guerra, è diventata impraticabile, per cui occorrerebbe una notevole spesa per rimetterla in condizioni normali.
Restando inpregiudicato il progetto della costruzione del nuovo cimitero si ritiene, quindi consigliabile che, per il momento, venga invece ampliato il vecchio cimitero, utilizzando per circa 1000 mq l'area che trovasi a sinistra dell'ingresso.
Prego perciò la S.V. disporre che, provvisoriamente, detta area sia recintata con filo spinato e che, qualora necessario come parrebbe, il piano venga sopraelevato con terreno di riporto, in modo che le fosse raggiungano la profondità di 2 metri dalla falda acquea.
E' necessario pure provvedere alla sistemazione dell'intero cimitero, facendo riparare i danni causati dalla guerra, e regolarizzando le sepolture.
Con l'occasione prego accertare e, se possibile identificare, tutte le tombe di militari sparse nel territorio di codesto Comune onde poter eseguire la esumazione delle rispettive salme, le quali dovranno essere inumate nel cimitero Comunale.
Gradirò a conoscere i provvedimenti che saranno presi circa quanto sopra è stato esposto.

IL PREFETTO


Nel grande piano di ricostruzione di San Donà, l'architetto Puglisi Allegra aveva immaginato nei dettagli il fronte del nuovo cimitero. Ma, appunto, non c'erano i soldi per costruirlo, e si sarebbe dovuto attendere qualche anno.

Il grandioso progetto di Puglisi Allegra

Sopra: il prospetto principale esterno visto dall'allora Via del Cimitero (oggi Viale Primavera; a destra si va verso il centro di San Donà, a sinistra verso Isiata).
In dettaglio, da sinistra a destra, l'ossario (1), la casa del custode (2), la grande cancellata con dietro il monumentale baldacchino dedicato a Giannino Ancillotto (da pensarsi al centro del cimitero) (3), la camera mortuaria (4), dopo la quale si deve immaginare un secondo ossario (5) perfettamente simmetrico al primo.
Nel progetto era prevista anche una chiesa a pianta centrale.

Sotto: uno dei due ossari visto dall'interno del cimitero.

Sotto: sezioni dell'ossario

Sotto: la casa del custode vista dall'interno del cimitero immaginando di togliere il muro di cinta del cimitero

Sotto: la cancellata vista dall'interno. A sinistra, oltre il muro di cinta, la camera mortuaria; a destra, sempre oltre il muro di cinta, la casa del custode.

Sotto: la camera mortuaria vista dall'interno del cimitero e immaginando di togliere il muro di cinta


Il progetto del nuovo cimitero prese il via nel 1920 quando iniziarono già i lavori sul terreno di via Code. A differenza di quanto previsto dal vecchio progetto, per raggiungere via Code venne decisa anche la costruzione di una nuova strada, una direttrice che dalla strada del Foro Boario incrociasse la via del Casermone (l'odierna via Eraclea) per poi attraverso i terreni di proprietà dei Bortolotto, incrociare via Carbonera, per arrivare sino al nuovo cimitero, dopo l'attraversamento di un nuovo ponte a superar lo “scolo delle Code”.
(In pratica in quegli anni vennero costruite le attuali strade di via Giodo Bortolazzi e di viale Primavera.)

I lavori per la costruzione del nuovo cimitero iniziarono dunque circa tre mesi prima rispetto a quelli della strada, il 3 giugno 1920, sotto la spinta di “guadagnare il tempo perduto dalla guerra”, ma soprattutto sotto l'urgenza dello spostamento ora più necessario che mai a causa dell'espansione del centro urbano.
Infatti, con l'incremento delle grandi opere di bonificazione agraria, il paese aveva ricevuto un nuovo forte impulso di vita, che si concretizzava “nel richiamo di gente, da paesi vicini e lontani, che affluiva a San Donà sia per prestare la propria opera, sia per attendere ai propri commerci, sia per iniziare nuove industrie, attratta dalla speranza, non infondata, che la cittadina nella quale si iniziava una così promettente ristorazione offrisse a tutti lavoro e lucro”.
La permanenza del vecchio cimitero in zona centrale bloccata lo sviluppo del paese, proprio mentre l'immigrazione spingeva alla costruzione di numerose nuove abitazioni.


COMUNE DI SAN DONA' DI PIAVE

PROGETTO DI COSTRUZIONE DELLA STRADA D'ACCESSO AL NUOVO CIMITERO
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R E L A Z I O N E
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Da vario tempo essendo già in corso di costruzione il nuovo Cimitero comunale in un appezzamento di terreno situato lungo la strada delle Code, il municipio di San Donà di Piave dava onorevole incarico allo scrivente di eseguire il progetto per una strada di accesso in modo da evitare ai trasporti funebri un lungo giro vizioso.
Infatti, nelle attuali condizioni, le salme, sortendo dalla Chiesa Parrocchiale, dovrebbero eseguire per un tratto la strada provinciale di Calnova, proseguire per la strada Comunale dello stesso nome, svoltare per la strada Carbonera, indi per la strada delle Code fino al nuovo Camposanto, percorrendo un tragitto di oltre 2.300 metri per strade scomode fangose, specialmente d'inverno.
La nuova strada, partendo in corrispondenza del Bivio fra la strada detta del Foro Boario con la strada del Casermone, attraversa il fondo di proprietà Bortolotto, passa lo scolo Code, e congiungendosi ad una strada privata costeggia lo scolo stesso fino all'altezza del cimitero. Nello studio del tracciato, dovendo evitare una brusca deviazione della strada delle Code, al suo incontro con la strada Carbonera, ed imponendosi nello stesso tempo un opportuno allargamento della strada delle Code, si è pensato ad un lieve spostamento della stessa, spostamento che pur portando un movimento di terra lievissimo, permette lo svolgersi della nuova strada in due unici allineamenti mediante una breve e leggera curva.
Pertanto, seguendo il tracciato prescelto, si dà modo di giungere dalla Chiesa al Cimitero mediante un tragitto di appena un chilometro e mezzo.
Essendo il fondo Bortolotto relativamente alto rispetto sia al punto di partenza come rispetto al livello medio della strada privata e della strada delle code, onde evitare salite e discese, il primo tratto della strada risulta lievemente incassato ed orizzontale, segue una breve discesa ed un altro lungo tratto orizzontale.
La strada, larga m.8, lunga m.1190,50 sarebbe fiancheggiata da due fossetti profondi m.0,40 e larghi m.1,60.
Dovendo, per i primi 610 metri essere costruita per intero, si è pensato in questo tratto di formare la massicciata alla Mac-Adam, e nel rimanente tratto, trattandosi di un semplice allargamento di una strada inghiaiata, ed uniformandosi alla massicciata di questa, si è stabilito di eseguire un semplice inghiaiamento dello spessore di cm.7 a 10.
Lo scolo Code viene superato mediante la costruzione di un ponte in muratura di luce uguale a quello immediatamente a valle onde non ostacolare il deflusso delle acque e, per il passaggio delle acque di altri fossi secondarii, si è provvisto mediante la posa di tubi in cemento di vario diametro appoggiati su una platea in calcestruzzo di calce idraulica e intestati con timpani in muratura ordinaria.
Di fronte al cimitero, per dar modo ai convogli funebri di girare convenientemente si è pensato di costruire un piccolo piazzale al quale, con piantagioni di alberi di alto fusto si può dare un conveniente aspetto architettonico.
Per quanto riguarda i prezzi unitari per le espropriazioni lo scrivente, pur tenendo conto del miglioramento che vengono a subire i fondi per l'apertura della strada si è basato sulla stima fatta dal Comune di San Donà di Piave per le espropriazioni del nuovo cimitero comunale, e redatta dai Sig. Dott. Mario Sattin e Dott. Vincenzo Del Negro. I terreni sono stati divisi in tre categorie a seconda che sono coltivati ad orto o a frutteto, a coltura comune o sono attualmente sede di strada privata che verrebbero sostituite con la strada in oggetto.
Dato il carattere dell'opera che per la disoccupazione esistente in paese è della massima urgenza, si è infine pensato alla spesa che occorrerà incontrare per i frutti pendenti da sgombrare, formando un preventivo rispondente ai prezzi attuali.




Il progetto della strada si rivelò un po' più complicato del previsto.
L'opera venne comunque consegnata alla fine del 1925.


Progetto di croce per il nuovo Cimitero
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La croce progettata è sostenuta da un piedistallo, di stile simile a quello di fabbricati che un giorno dovranno completare il cimitero, giusta il progetto dell'arch. Puglisi.
La base, crociforme, è fatta in modo da lasciare uno spazio dove eventualmente, nelle ricorrenze, potrebbe elevarsi un altare provvisorio od un pulpito; in mancanza dell'oratorio che per adesso forse non si potrà costruire.
La costruzione della base e piedistallo potrebbe venire eseguita in finta pietra e quindi la spesa si potrebbe aggirare sulle £. 7.000, compresa la croce.
Se si dovesse impiegare la pietra da taglio, la spesa verrebbe ad elevarsi a quasi £. 15mila.

IL TECNICO COMUNALE
Carloni


R. UFFICIO DEL GENIO CIVILE
DI
V E N E Z I A

OGGETTO Collaudo nuovo cimitero e strada omonima

Ad evasione della nota margine e di quella 6 agosto 1926 N° 6025, significo che dagli atti di questo ufficio risulta essere stato emesso per i lavori controindicati un certificato di L.68.059, mentre dal certificato di pagamento in data 15 luglio 1926 a firma dell'Ing. Direttore Fabio Picchini risulta che l'ammontare dei precedenti stati di avanzamento e di L. 69.213,30. Interesso codesta Amministrazione a dare ragguaglio in proposito e a trasmettere lo stato di avanzamento dei lavori a tutto il 15 luglio 1926 che non risulta tra i documenti qui pervenuti e la dichiarazione dell'Ingegnere Direttore dei lavori relativa alla polizza di assicurazione.

Significo inoltre che procederò all'accertamento delle opere il giorno 16 con ritrovo in Piazza di San Donà ore 7.

L'INGEGNERE CAPO
Picci

(aggiunto a mano) Non so niente di questi lavori. E dopo investire l'ingegner Picchini 13-9-26


Provincia di Venezia Mandamento di S. Donà di Piave
COMUNE DI SAN DONA' DI PIAVE

COSTRUZIONE DEL NUOVO CIMITERO COMUNALE

R E L A Z I O N E
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Sullo scorcio del 1919 il Commissario Prefettizio di San Donà di Piave dava incarico ai sottoscritti ingegneri Camillo Puglisi Allegra e Gianni Nardini di compilare il progetto per la costruzione del nuovo cimitero comunale. La località e l'area in cui lo si sarebbe dovuto eseguire erano già state scelte fin da prima della guerra, ed in seguito a nuovo sopralluogo era stato confermato il parere favorevole del R. Genio Civile con verbale in data 18/3/1920 e dell'Ufficio Provinciale d'Igiene con lettera prefettizia 21 Aprile 1920 al N° 8543 Sanità.
L'esecuzione dell'opera, d'accordo con l'autorità comunale, venne prevista in due Lotti distinti da effettuarsi in tempi successivi e cioè in un primo tempo i lavori di terra, i muri di sostegno, i drenaggi e la sistemazione superficiale; in un secondo tempo tutte le costruzioni edilizie (muro di cinta, chiusure, cella mortuaria, abitazione del custode, chiesetta, edicole, ossarii, ecc.)
Il progetto per il primo lotto di lavori veniva compilato dai sottoscritti ed ultimato in data 3 Marzo 1920.
Avendo la prefettura approvato il progetto con decreto 11 Maggio 1920 e per ovviare alla forte disoccupazione verificatasi nella primavera del detto anno il Commissario Prefettizio dava ordine che i lavori di terra venissero iniziati subito, ancora prima della regolare stipulazione del contratto di appalto; perciò con verbale in data 3 Giugno 1920 i lavori per riporto di terra vennero senz'altro iniziati e condotti senza interruzione fino al 12 Ottobre dello stesso anno.
I lavori in parola venivano affidati a trattativa privata, per la parte interna alla Cooperativa di Produzione e Lavoro “Piave” e per le opere murarie alla Cooperativa Edile entrambe di San Donà, e l'appalto veniva cresimato con regolare contratto in data 8 luglio 1920.
I lavori di muratura (fondazioni e muri di sostegno) vennero iniziati il 15 dicembre 1920 e condotti, salvo piccole interruzioni a causa delle intemperie, fino a tutto maggio 1921.
A tale data erano perciò eseguiti tutto il riporto di terra e tutto il muro di sostegno del terrapieno fino alla risega del muro di cinta, salvo due tratti che erano stati lasciati per comodità di lavoro.
Dopo il Maggio 1921 le due Cooperative eseguirono il completamento dei lavori di muratura e di terra ed in seguito con verbale in data 15 Ottobre 1921 i lavori venivano sospesi in attesa delle deliberazioni dell'Autorità Comunale circa l'impiego dei fondi rimasti a disposizione, non essendosi eseguiti i lavori di drenaggio perché la Direzione dei Lavori, constatato che il materiale di riporto era costituito da tutta sabbia, era venuta nella convinzione che il drenaggio fosse inutile e che allo sgrondo delle acque fosse sufficiente una sistemazione con cunette superficiali.
Nel seguente Aprile 1922 l'Amministrazione Comunale decideva di impegnare i fondi a disposizione nella costruzione del muro di cinta del cimitero riservandosi di eseguire in seguito, colle somme che rimanessero disponibili la sistemazione superficiale e le altre eventuali opere per porre il nuovo cimitero in grado di essere adoperato: veniva perciò redatto un verbale di nuovi prezzi in data 21 Aprile 1922 e il 26 Aprile 1922 si iniziava il lavoro di costruzione del muro di cinta la cui ultimazione veniva constatata con verbale in data 25 Ottobre 1922.
Dopo eseguiti lavori predetti essendo ancora rimasta una certa somma a disposizione l'Amministrazione Comunale dava incarico ai sottoscritti ingegneri di affrontare i progetti e i preventivi di spesa per la costruzione della Cella mortuaria, del cancello d'ingresso e delle opere murarie attinenti, per la formazione dei campi di sepoltura, dei viali, delle cunette e dei pozzetti e di quant'altro necessario per lo smaltimento delle acque piovane ed infine per la costruzione e sistemazione di una rampa d'accesso al cimitero.
I progetti richiesti ed i preventivi attinenti venivano rimessi dai sottoscritti in data 30 Gennaio 1924 e dopo ottenutane l'approvazione dalla Superiore Autorità Tutoria, veniva compilato un verbale di nuovi prezzi in data 12 Aprile 1924 ed il 4 Giugno 1924 si effettuava (alla Cooperativa Piave ed Edile che già avevano eseguito i precedenti lotti di lavori) la consegna dei lavori per la sistemazione a schiena d'asino di tutta la superficie del cimitero e per l'inizio della costruzione della cella mortuaria e dell'esecuzione del cancello in ferro battuto.
Con susseguente verbale del 24 Settembre 1924 si fissavano i nuovi prezzi per le ultime opere complementari (pozzetti, caditoie, cippi, ecc.)
I predetti lavori venivano condotti a termine con lentezza dovuta in parte all'esecuzione difficile del cancello per la particolare qualità artistica della esecuzione stessa, ed in gran parte all'intralcio derivato alla condizione dei lavori dal fatto che prima la Cooperativa Edile venne a trovarsi in stato di fallimento, ed in seguito la Cooperativa Piave, rimasta sola appaltatrice dei lavori, veniva pure messa in liquidazione e la sua gestione affidata ad un comitato di liquidatori.
Con verbale in data 6 Marzo 1926 si constatava l'ultima azione dei lavori di completamento.

DATI DI PROGETTO
[…]
San Donà di Piave li 30 settembre 1926

I DIRETTORI DEI LAVORI
Camillo Puglisi Allegra
Gianni Nardini


Provincia di Venezia Mandamento di San Donà di Piave
COMUNE DI SAN DONA' DI PIAVE

Lavoro di costruzione del nuovo Cimitero Comunale
Elenco degli atti che si allegano alla lettera 22 aprile 1927
1 = N° 3 libretti di misure
2 = Registro di contabilità
3 = Sommario del registro di contabilità
4 = stato finale dei lavori
5 = verbale di consegna lavori in terra (5 giugno 1920)
6 = verbale di consegna lavori in terra (27 luglio 1920)
7 = verbale di consegna lavori in muratura (15 dicembre 1920)
8 = verbale ultimazione e sospensione (in seguito a varianti 15 ottobre 1921)
9 = 1° verbale di nuovi prezzi (21 aprile 1922)
10 = verbale di consegna dei nuovi lavori (26 aprile 1922)
11 = verbale di ultimazione (25 ottobre 1922)
12 = 2° verbale di nuovi prezzi dei nuovi lavori (12 aprile 1924)
13 = verbale di consegna dei nuovi lavori (4 giugno 1924)
14 = verbale di consegna dei nuovi lavori (7 luglio 1924)
15 = 3° verbali di nuovi prezzi (24 settembre 1924)
16 = verbale di consegna (25 settembre 1924)
17 = verbale di ultimazione (6 marzo 1926)
18 = Relazione finale
19 = N° 3 note di competenze spese
20 = N° 2 tipi per la voltura catastale del terreno
21 = N° 1 elenco delle espropriazioni
22 = N° 2 note delle liquidazioni definitive delle varie ditte in data 30 luglio 1926
23 = N° 1 quadro riassuntivo della liquidazione espropriazioni in data 30 luglio 1926
24 = N° 1 copia contratto d'appalto dei lavori
25 = Relazione che accompagnava il progetto in data 4 marzo 1920 dell'ingegnere Puglisi
26 = Preventivo di spesa in data 4 marzo 1920
27 = Disegni relativi alle costruzioni secondarie in data 30 maggio 1925 (planimetria generale piante, piante e prospetti, prospetti e sezioni, dettaglio del prospetto, chiesa, cancello, fabbricato ad uso abitazione del custode, computi metrici e preventivi spesa, fabbricato ad uso cappella ossario, muro di cinta del prospetto, Chiesa, Capitolato speciale d'appalto ed elenco prezzi, Relazione)
28 = Preventivi di spesa relativi alle costruzioni in data 10 luglio 1925

27 APR 1927


Il nuovo cimitero venne inaugurato il 19 giugno 1927 con la consacrazione da parte del vescovo di Treviso Monsgnor Giacinto Longhin alla presenza delle autorità civili e religiose. Il Podestà Costante Bortolotto avvertiva che da quel 19 giugno non sarebbe stato più possibile inumare cadaveri nel vecchio cimitero.

Il cimitero però non era ancora pronto. Non solo, ma non era nemmeno stato collaudato (espressione che in verità fa sorridere: come si collauda un cimitero?)
Il collaudo avvenne il 12 agosto 1927 da parte dell'ingegnere collaudatore Domenico Pasqualin.
Tra le varie notizie, dalla sua relazione di collaudo si ricava che

  • Il muro di cinta è rinforzato da pilastri, sporgenti verso l'esterno della sezione di m. 0,65 x 0,40 fino all'altezza di m. 0,50 e di m. 0,52 x 0,26 per la rimanente parte fino alla sommità.
  • La cella mortuaria delle dimensioni interne di m. 7,50 x 4,50 x 4,30 ha le fondazioni in gettata di calcestruzzo: i muri perimetrali sono formati da mattoni collegati con malta comune. Il pavimento è costituito di cemento a graniglia lisciato, con sottofondo di calcestruzzo dello spessore di cm. 12. Il tetto è formato da travature diabete con sovrastante orditura di listelli e copertura di tegole curve ordinarie poggianti su un piano di tavelloni forati.
  • Il cancello in ferro battuto alle dimensioni di m. 5,90 x 2,50.
  • La formazione dei viali è stata eseguita mediante semplice inghiaiamento con ghiaietta sbagliata, brevi e sistemazione e costipamento del terreno a dorso d'asino.

Come ricorda il professor Carletto, rispetto al progetto originario molto ancora mancava, come la casa del custode, la camera mortuaria, le due cappelle ossario e la chiesa a pianta circolare.

«Nulla di questo progetto, eccetto il grande cancello in ferro battuto, fu costruito. Negli anni successivi la funzionalità più modesta sembrò guidare il completamento delle parti essenziali mancanti forse a causa della crisi economica che aveva costretto a ridimensionare i grandi progetti collegati alla ricostruzione del paese».

La tomba di Giannino Ancillotto

Durante la costruzione del nuovo cimitero un grave lutto aveva colpito San Donà: in un incidente stradale era morto l'aviatore Giannino Ancillotto, eroe della prima guerra mondiale. I solenni funerali si erano tenuti il 21 ottobre 1924 e la sua salma era stata tumulata provvisoriamente nel vecchio cimitero presso la tomba della famiglia De Faveri in attesa di essere trasferita nel nuovo.
Nel primo anniversario della morte di Giannino Ancillotto (1925), una manifestazione ricordo si tenne all’interno del vecchio cimitero.
Sul tipo di monumeto o cenotafio da dedicare all'eroe si scontrarono le volontà dei maggiorenti del paese.
L’imponente monumento in Piazza Indipendenza venne inaugurato solennemente nel 1931 alla presenza di migliaia di persone; ma, pur prevedendo tale monumento un sacello interno destinato a contenere la salma dell'eroe, il sacello non fu mai occupato. Le divisioni interne al gruppo dirigente fascista si rinnovarono anche quando si pensò di dedicare all'eroe l'imponente monumento pensato da Puglisi Allegra al centro del cimitero, in verità non ancora costruito.
Alla fine la tomba di Giannino Ancillotto venne edificata nello spazio che inizialmente era previsto per la casa del custode, sulla sinistra dell’entrata del cimitero.

Qui sotto il progetto che dimostra che la nuova tomba non avrebbe occupato uno spazio maggior edi quello destinato alla casa del custode.

Il 16 ottobre 1938, a quattordici anni dalla scomparsa, la salma di Giannino Ancillotto venne traslata dal vecchio al nuovo cimitero, e fu un’altra grande giornata per la San Donà dell’epoca. A differenza di quanto accade ai comuni mortali, ai quali la terra (o la tomba) della sepoltura veniva data in concessione per 99 anni (ridotti ultimamente e unilaterlmente a 30 per ragioni di spazio), l'area della tomba all'eroe dell'aria fu concessa alla famiglia "in perpetuo". Potenza delle lacrime della "Contessa Lacrima".


Tomba della famiglia Ancillotto

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