Storia di San Donà (anche) attraverso foto e cartoline
Il Congresso Regionale delle Bonifiche del 1922
Dal 23 al 25 marzo si tenne a San Donà un importantissimo "Congresso Regionale delle Bonifiche",
che ebbe risonanza nazionale.
I partecipanti in attesa di entrare al teatro Verdi
La foto presenta uno dei momenti iniziali del congresso
che ebbe come sede il "Cinema-teatro Verdi" di San Donà, nell'attuale via Ancillotto,
appena ricostruito dopo la Prima guerra mondiale. Il teatro sarebbe stato poi distrutto da un bombardamento
nella seconda (ora nello stesso sito c'è il Teatro Metropolitano Astra.)
Il Congresso diede grande lustro alla città richiamando molti esponenti della politica nazionale
a cominciare da quelli governativi, per non tralasciare don Luigi Sturzo
e il parlamentare sandonatese Silvio Trentin, oltre a tanti tecnici che stavano portando
avanti una grande opera di bonifica in tante zone d’Italia. Nei nostri territori attraversati
dalla guerra molte di quelle opere vennero ancor più implementate per riparare alle molte distruzioni
causate dagli eserciti in lotta. Fu grande il risalto dato all’evento nella stampa nazionale
e locale, in particolare La Gazzetta di Venezia dedicò ampie paginate ai temi in discussione
e ai tanti interventi dei partecipanti alla tre giorni congressuale.
>Questo l’intervento del sindaco nel resoconto della La Gazzetta di Venezia:
«Egli ricorda che quando, sul novembre 1918,
orgogliosi della grande vittoria,
i cittadini di San Donà tornarono dall’esilio, e videro lo squallore di queste terre di messi opime
e d’invidiata prosperità, pareva un sogno la speranza che in breve tempo sarebbero risorte,
per incamminarsi a più promettente avvenire. Pure, per la fermezza di propositi e l’intensità
del lavoro della popolazione, la vita riprende il suo corso normale.
Il nome di San Donà, orgogliosa di essere stata scelta a sede di questo Congresso è grato
all’Istituto Federale di Credito per il risorgimento delle Venezie ed alla Federazione dei Consorzi,
e con essi agli illustri Presidenti comm. Ravà e comm. Mazzotto, l’oratore dà il saluto, in nome del Comune,
al ministro Bertini, ai sottosegretari Beneduce, Martini e Merlin, alle Autorità e ai Congressisti.
Augura che il Congresso sia buon augurio per l’avvenire di S. Donà che un secolo fa non era
che un villaggio di poche case, specie in una zona palustre di oltre 40 mila ettari, e che oggi,
mercè la fiorente attività dei Consorzi di bonifica è un importantissimo centro di vasti territori,
la cui prosperità economica va sempre crescendo, e si avvia a tempi radiosi di prosperità,
di benessere e di progresso. (applausi vivissimi)»
Gli interventi, le relazioni, le considerazioni sviluppate in quei giorni furono
alla base di tutta la legislazione successiva e delle concrete iniziative nazionali sulla bonifica.
Un concetto sviluppato in quelle giornate fu quello della bonifica integrale, intesa come bonifica idraulica,
bonifica agraria, bonifica igienica e bonifica umana. È bene ricordare l'evento per capire
l'importanza che ha la bonifica a San Donà, non solo come modello ancora esistente, ma come punto di svolta
per lo sviluppo delle bonifiche in Italia.
Tale congresso è ancora ricordato nei testi di economia agraria.
Come detto sopra, a questo congresso parteciparono i nomi più importanti del mondo politico e imprenditoriale di quel tempo,
ministri, sottosegretari ai Lavori Pubblici e all'Agricoltura, parlamentari locali
come Silvio Trentin, personaggi eclettici come don Luigi Sturzo
(e tra i partecipanti vi furono entrambi i nonni di Dino Casagrande, che molti anni dopo avrebbe
diretto il Museo della Bonifica: uno dei nonni appare in una delle rare fotografie dell'epoca,
l'altro figura tra i nomi pubblicati negli atti congressuali).
Sono state aperte le porte del teatro Verdi: i partecipanti possono entrare (o sono appena usciti).
La foto è datata a penna 23 marzo 1922.
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