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Storia di San Donà
attraverso foto e cartoline
Vi sono molte memorie di lasciti e di confraternite, scuole e simili, nonché gli oratori Boldù, Zusto, Sanudo, Basadonna, Foscolo già Pasqualigo e di altri, la maggior parte distrutti, ma le sole chiese succursali della parrocchia di S. Maria delle Grazie che meritano menzione sono quelle di Passarella e Chiesanuova. La prima di queste, intitolata a S. Giovanni Battista, edificata nel 1625 da Girolamo da Mula, aperta il 31 gennaio 1626, ebbe per primo mansionario Pre Giovanni Tofolino, un sacerdote animato da spirito di indipendenza. Di fatti questo mansionario istituì il fonte battesimale, celebrò i matrimoni e seppellì i morti della frazione avendo facoltà soltanto di celebrare la messa, confessare, comunicare e somministrare l’olio santo. La seconda chiesetta intitolata Chiesa Nova fu edificata dalla nobildonna Cristina Da Mula Contarini nel 1738 ed ebbe per primo sacerdote Pre Lorenzo dalla Barta, il quale aprì tosto una scuola per insegnare a leggere e scrivere e incominciò a percepire il quartese spettante al parroco. Edotto il Vescovo delle infrazioni, questi sacerdoti furono ammoniti, sottomessi, e perdonati. Il Da Mula, che aveva acquistate terre a Villanova (ora Passarella) aveva pure acquistate altre terre in Calnova e Fossà, e, in quei tempi, pagava al Pievano per i suoi possessi cinque mastelli di vino, frumento e granoturco in piccola quantità. La chiesa di Grassaga al pari di quelle di Ceggia, Chiarano, Cessalto e Campagna, in seguito alla vendita delle terre di tali luoghi fatta dal governo della repubblica il 28 ottobre 1773, stante la soppressione del monastero di S. Antonio di Castello, passò alla famiglia Zen investita dello iuspatronato. La vendita fu ratificata dal Senato in data 7 dicembre 1773. Vari anni dopo una Zen essendosi maritata col Marchese Carletti, la proprietà passò a questa. Il parroco Dariol, morto da pochi anni, era stato nominato titolare di questa chiesa dal marchese Giulio Carlotti. Questo nobile, come gli altri, si è rifiutato di restaurare la chiesa, e la popolazione col concorso dei comuni di Ceggia e S. Donà vi supplì anche per la casa canonica. Le chiese di S. Vitale di Ceggia, di S. Giovanni Battista in Iesolo, di S. Mauro di Noventa e dell'Immacolata Concezione di Grisolera non hanno importanza da esigere un cenno storico nel territorio di S. Donà, sebbene lo lambiscano. |
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