Storia di San Donà

Lo scandalo
(dei commenti scandalosi alla vicenda)
del bambino in fontana

Era il 5 luglio 2016, e sembra facesse caldo. Un ragazzetto di pelle nera si buttò nell'acqua della fontana di Piazza Indipendenza. Qualche solerte denunciatore dei cattivi costumi pensò bene di fotografare il ragazzetto e di postarne la foto sui social. Obbiettivo? Intuibile, ma inconfessabile. Ci si mise anche il vicegovernatore del Veneto:
“Ritengo inqualificabile e sconcertante vedere certe immagini che ritraggono piazza Indipendenza con gli extracomunitari che fanno il bagno lungo il corso d'acqua in totale pace e disinvoltura."
Commento e foto diedero la stura a una lunghissima sequela di reazioni indignate, dalle più "diplomatiche" a quelle irripetibili.
Indignato anch'io... ma dall'incredibile numero di "mi piace" e dall'altrettanto incredibile quantità di condivisioni, e di commenti violenti, razzisti, beceri e ignoranti, ai quali pochi temerari Don Chisciotte tentavano di porre un argine in nome della civiltà e della razionalità, ho pensato bene di fare copia-incolla del post e della lunga serie di commenti, affinché rimanga memoria della cattiveria umana.

Clicca QUI per un elenco dei commenti al post di Forcolin

A stretto giro di posta fu direttamente il sindaco della città del Piave, Andrea Cereser, a prendere carta e penna e rispondere al vicepresidente, spiegando l'accaduto:

È più facile un post su Facebook che una telefonata alle forze dell’ordine o accertarsi sui fatti. E anche un vicepresidente regionale si presta a questo malcostume, prendendosela con un bambino. Lunedì pomeriggio alcuni dipendenti comunali hanno notato un bambino straniero, di età presumibile tra i 10 e i 12 anni, che faceva il bagno nella fontana di piazza Indipendenza. Non un bel vedere. Un rimprovero, gli dicono di uscire e lui lo fa. Promessa di non farlo più, e il bambino si rimette le scarpe e va via. La cosa finisce lì e io non vengo nemmeno avvertito. [...] Sono io, Gianluca, ad essere sconcertato da questo uso distorto dei social network cui hai dato il tuo contributo. È un problema serio il fatto che molto spesso la gente pubblichi sui social quello che non va, ma poi non denunci alle forze dell’ordine e non segnali a chi di dovere. Mi capita spesso che un cittadino lamenti di aver segnalato qualche disservizio e il Comune non sia intervenuto. Alla domanda su dove lo avesse segnalato, perché a noi non risulta, la risposta è disarmante: “l’ho postato su Facebook”. Quindi anche a te, caro Gianluca, rivolgo l’appello che ribadisco ad ogni altro cittadino: se hai notizia di qualcosa che non va, segnalalo a chi di dovere, siano esse le Forze dell’Ordine o le autorità preposte. Poi scrivilo dove vuoi, ma prima segnalalo. Perché è facile scrivere su Facebook, più difficile è fare qualcosa".

Forcolin avrebbe potuto chiedere scusa, e per l'errore e per aver contribuito col suo post ad aizzare la canèa dei commenti inqualificabili all'indirizzo del ragazzetto...
E invece arrivò laQualunque, ovvero una replica fatta di nulla, e quel che lasciò interdetti fu la banalità delle osservazioni, con venature di pregiudizio:

Davanti al monumento di Giannino Ancillotto, in barba a regolamenti, buon costume e civiltà, c'è chi pensa di essere in piscina o al mare [NdC: era un bambino di 12 anni]. Credo che tutto questo sia da condannare e da punire con multe, anche severe. Si è parlato tanto dei mozziconi lasciati a terra, ma credo che questo spettacolo sia poco edificante per una città sempre più lasciata al degrado e al malcostume [Ndc: opinione sua personale, e del tutto discutibile]. La mia non vuole essere una polemica politica [NdC: cribbio, se lo è!], me ne guardo bene, e non è neppure periodo di campagna elettorale, per cui metto le mani avanti rispetto a chi si scandalizzerà per questo mio pensiero [NdC: locuzione usata del tutto impropriamente, come se ne fosse ignoto l'uso]. La verità è che questi atteggiamenti non devono essere permessi [NdC: e come si può non essere d'accordo? Basta spiegarlo al ragazzetto ed è probabile che capisca], l'integrazione parte anche da queste piccole regole del viver civile, non ho mai visto un sandonatese a "bagno maria" in Piazza Indipendenza. Se queste sono le risorse, come le chiama la sinistra [NdC: ancora una volta l'uso di un linguaggio offensivo e generalizzante, con venature di razzismo], credo che di strada se ne debba fare ancora molta

Il giorno dopo, 6 luglio 2016, non pago, il vicegovernatore tornò a commentare e a commentarsi.

Comunicato di Gianluca Forcolin in risposta al comunicato di Andrea Cereser

Non ritratto una sola virgola, di quanto scritto ieri sera a commento di una foto inviatami da un amico, inerente il bagno in piazza Indipendenza di un Signore di colore [NdC: e dajje!]. Credo che invece di arrampicarsi sugli specchi il Sindaco Cereser debba impegnarsi maggiormente affinchè, ordine, sicurezza e degrado [Ndc: affinché, e senza la virgola dopo; e chi si arrampica sugli specchi non è certo Cereser], siano finalmente parte attiva dell’agenda di Governo di questa città. Le speculazioni politiche non mi interessano [Ndc: :)], oggi quello su cui dobbiamo lavorare è la buona educazione ed il rispetto della cosa pubblica. Il mio pensiero espresso ieri sera sui social:
Ritengo inqualificabile e sconcertante vedere certe immagini che ritraggono Piazza Indipendenza con gli extracomunitari che fanno il bagno lungo il corso d’acqua in totale pace e disinvoltura. Davanti al monumento di Giannino Ancillotto, in barba a regolamenti, buon costume e civiltà, c’è chi pensa di essere in piscina o al mare. Credo che tutto questo sia da condannare e da punire con multe, anche severe. Si è parlato tanto dei mozziconi lasciati a terra, ma credo che questo spettacolo sia poco edificante per una città sempre più lasciata al degrado e al malcostume. La mia non vuole essere una polemica politica, me ne guardo bene, e non è neppure periodo di campagna elettorale, per cui metto le mani avanti rispetto a chi si scandalizzerà per questo mio pensiero. La verità è che questi atteggiamenti non devono essere permessi, l’integrazione parte anche da queste piccole regole del viver civile, non ho mai visto un sandonatese a “bagno maria” in Piazza Indipendenza. Se queste sono le risorse, come le chiama la sinistra, credo che di strada se ne debba fare ancora molta.

Per gli insulti e le minacce al bambino, qualcuno pensò di fare un esposto all'autorità giudiziaria. Il legale della famiglia presentò querela per diffamazione e una ventina di richieste di risarcimento. Dopo le diffide arrivarono le prime scuse. Tre persone risposero manifestando l’intenzione di rifondere il danno e scusandosi. Va a loro merito l'aver riconosciuto il loro sbaglio. Dal canto suo Forcolin rigettò le accuse e definì «fantasiosa la richiesta di risarcimento poiché ho inteso solo segnalare il degrado della città, non certo attaccare il bambino».