Il dottor Boer (189..-195..)
Medico condotto a San Donà
Il dottor Boer abitava in una casa rossa, situata dove oggi c’è il condominio Agorà, dietro il municipio. Il giardino Agorà è ciò che resta del giardino della casa del dottor Boer.
Il dottor Boer era un personaggio quantomai eccentrico. Il 21 marzo di ogni si vestiva di bianco, e più leggero, per sancire l’inizio di primavera;
talvolta capitava che il 21 marzo facesse ancora molto freddo: «Dottore, ma fa freddo…» «Che colpa ne ho io se la stagione è matta». Ogni 21 marzo poi,
seguito da un codazzo di bambini, andava sul ponte, si denudava, e da lì faceva un gran tuffo in Piave.
Era un personaggio di compagnia: chiunque passasse a trovarlo all’ora di pranzo o di cena, il dottore lo invitava a fermarsi;
e ovviamente c’era chi ne approfittava e si presentava a trovarlo sempre poco prima dell’ora dei pasti.
Sentendosi un poco sfruttato, decise di vendicarsi degli scrocconi: un giorno invitò la sua cuoca,
la signora Pacquola (Lisetta?), a pulire delle pantegane (una trentina) e una volpe, per poi arrostirle e prepararle in pevarada
su un bel letto di polenta. Arrivarono i soliti scrocconi e lui li invitò a pranzo, quindi si fece chiamare dal cameriere
o finse di aver ricevuto una chiamata fuori per un parto d’urgenza e abbandonò i commensali al tavolo, invitandoli comunque
a pranzare e a fare come se fossero a casa loro; e quelli mangiarono e spazzarono tutto il cibo, volpe e pantegane insieme.
Il sabato poi arrivano le compagnie di giro, itineranti per i loro spettacolini e il buffone della compagnia era solito (se qualcuno glieli raccontava)
mettere in rima gli avvenimenti della settimana; e quella volta il buffone della compagnia raccontò in rima la più che buffa storia
del pranzo del dottor Boer a base di pantegane, e citò anche i nomi dei convitati, cosa che fece maggiormente infuriare gli ospiti
doppiamente turlupinati, inducendoli a meditare vendetta. Il dottor Boem dovette rimanere nascosto alcuni giorni per paura di ritorsioni.
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