Perché San Donà di Piave e Villeneuve zur Lot sono gemellate?

Entrambe le città hanno un fiume, entrambe hanno una lunga tradizione nella storia del rugby nazionale... E poi? Molti sandonatesi emigrarono in Francia... proprio a Villeneuve...

Il gemellaggio fu stipulato nel 1997, e in occasione delle manifestazioni per il gemellaggio fu allestita una bella mostra di circa 80 incisioni di Giambattista Piranesi (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778) provenienti dalla collezione di oltre un migliaio di tavole del Museo "Gaston Rapin" di Villeneuve Zur Lot. La selezione riguardava in particolare la serie delle "Carceri d'invenzione". La mostra rimase aperta dal 21 giugno al 19 luglio presso il Centro Culturale "Leonardo da Vinci", in piazza Indipendenza.
Ma Piranesi che c'entra con San Donà?
E Villeneuve?

Leggiamo come la raccontano (e come ci vedono) i francesi.

Comité de Jumelage Villeneuve / San Donà di Piave
34, rue de la Prune
47300 - Villeneuve-zur-Lot

Ville située à une trentaine de kilomètres de Venise, et à proximité d'une des plus belles plages de l'adriatique, Lido di Jesolo.

L'histoire de San Donà est liée à la seigneurie de Venise dont elle fut longtemps possession. A la fin du XVe siècle, elle passa aux mains de quelques grandes familles locales qui participèrent à son développement et à son épanouissement. De ce passé historique, il ne reste, hélas, aucun témoignage architectural.

La ville fut, en effet, entièrement détruite en 1917-18, lors de l'ultime offensive austro-hongroise. Reconstruite dans les années 1920, San Donà offre l'aspect moderne d'une ville très aérée avec ses grandes avenues, ses larges perspectives et ses nombreux espaces verts.

Les bombardements de 1944 l'ont à nouveau endommagée et ont, en particulier détruit le pont sur le Piave - le fleuve qui traverse la ville - pont déjà détruit au cours des intenses et meurtriers combats dont il fut l'enjeu. C'est pourquoi le souvenir du "fleuve rouge du sang des combattants" (plus de 200 000 morts) reste à jamais gravé dans la mémoire de chaque habitant pour qui le Piave sera toujours "le fleuve sacré".

En arrivant aujourd'hui à San Donà, le visiteur découvre une ville de 35 000 habitants, animée, élégante et dont la diversité et la qualité des commerces témoignent de sa richesse économique. La foire annuelle du Rosario, le premier dimanche d'octobre, une des plus importantes de la Vénétie, en est l'illustration et la vitrine.

La région de San Donà doit sa prospérité à la variété de ses ressources : artisanat, agriculture (blé, maïs, vergers, betteraves, vins), industrie (chimie, mécanique) et surtout aux remarquables qualités de travail et de sérieux de sa population.

Mais pourquoi Villeneuve a-t-elle choisi San Donà comme sœur jumelle?
Certes, la proximité de Venise représentait un attrait incontestable et suffisant mais il n'a pas été l'unique critère de choix.

En effet, de solides liens d'amitié unissent depuis de longues années de nombreux citoyens des deux villes. De plus, San Donà partage avec Villeneuve une même passion pour le rugby. Ce fait mérite d'être souligné car c'est bien là une originalité de San Donà qui, au pays du "Dieu ballon rond" a opté pour l'ovale!

Enfin, culturellement, les destinées des deux villes devaient inévitablement s'unir un jour autour d'un artiste prestigieux du XVIIIè siècle ,le génial graveur des "Ruines de Rome" : Giovanni-Battista Piranese, originaire de Mogliano, cité proche de San Donà, et dont le musée de Villeneuve a l'inestimable privilège de posséder une remarquable collection de gravures (un millier environ).

Quant aux qualités humaines de la population de San Donà, elles suffiraient à justifier le choix fait par Villeneuve, tous les Villeneuvois qui ont participé aux différentes rencontres et cérémonies du jumelage peuvent témoigner de la cordialité, de l'amitié fraternelle, de la chaleur exceptionnelle avec lesquelles les "jumeaux italiens" ont su leur ouvrir, et leur ville, et leur coeur.

Comitato del Gemellaggio Villeneuve / San Donà
34, rue de la Prune
47300 - Villeneuve-zur-Lot

Città situata a trenta chilometri da Venezia, e in prossimità di una delle più belle spiagge dell'Adriatico, Lido di Jesolo.

La storia di San Donà è legata alla signoria di Venezia, di cui fu per lungo tempo possedimento. Alla fine del XV secolo passò nelle mani di qualche famiglia locale che partecipò al suo sviluppo e alla sua espansione. Di questo passato storico non resta, ahinoi, alcuna testimonianza architettonica.

La città fu infatti completamente distrutta nel 1917-18, in occasione dell'ultima offensiva austro-ungarica. Ricostruita negli anni Venti, San Donà offre l'aspetto moderno di una città spaziosa con le sue ampie strade e le sue grandi prospettive e i numerosi spazi verdi.

I bombardamenti del 1944 di nuovo la danneggiarono, in particolre ditrussero il ponte sulla Piave - il fiume che attraversa la città - ponte già distrutto nel corso degli intensi combattimenti mortali di cui era stato oggetto. Ecco perché il ricordo del fiume "rosso del sangue dei soldati" (più di 200.000 morti) resta per sempre impresso nella memoria di ogni abitante, per cui il Piave sarà sempre "il fiume sacro".

Arrivando oggigiorno a San Donà, il visitatore scopre una città di 35 000 abitanti, animata, elegante e dove la varietà e la qualità degli esercizi commerciali testimoniano la sua ricchezza economica. La fiera annuale del Rosario, che si tiene la prima domenica di ottobre, una delle più importanti del Veneto, ne è la dimostrazione e la vetrina.

La regione di San Donà deve la sua prosperità alla varietà delle sue risorse: artigianato, agricoltura (grano, maïs, frutteti, barbabietole, vigne), industria (chimica, meccanica) e soprattutto alle notevoli capacità di lavoro e di serietà della sua popolazione.

Ma perché Villeneuve ha scelto San Donà come sorella gemella?
Certo, la vicinanza di Venezia rappresenta un'attrazione incontenstabile e sufficiente ma non è stato l'unico criterio di scelta.

In effetti, solidi legami di amicizia uniscono da molti anni numerosi cittadini delle due città. Inoltre San Donà condivide con Villeneuve la stessa passione per il rugby. Risulta opportuno sottolinearlo perché è una originalità di San Donà, nel paese del "Dio pallone rotondo", l'aver preferito la palla ovale!

Infine, culturalmente, i destini delle due città dovranno inevitabilmente unirsi un giorno attorno a un artista prestigioso del XVIII secolo, il brillante incisore de "Le rovine di Roma" Giovanni Battista Piranesi, originario di Mogliano, vicino alla città di San Donà, del quale il museo di Villeneuve ha il privilegio inestimabile di possedere una notevole collezione di incisioni (circa un migliaio).

Quanto alle qualità umane della popolazione di San Donà, esse sono sufficienti a giustificare la scelta fatta da Villeneuve: tutti i zurlotti che hanno partecipato ai vari incontri e cerimonie di gemellaggio possono testimoniare la cordialità, l'amicizia fraterna e il calore eccezionale coi quali i "gemelli italiani" hanno saputo aprire la loro città e il loro cuore.

Insomma essere vicini a Venezia e al Lido di Jesolo è cosa che non guasta (ma allora gemèllati con Jesolo, no?). E quello relativo a Piranesi è un collegamento un po' tirato (gemellarsi con Mogliano, no?). Ma asciamo andare. Siamo felici del gemellaggio, da bravi "gemelli diversi". Forse quello che abbiamo veramente in comune è un certo numero di... zurlotti.

Il gemellaggio ha in ogni caso consentito a un po' di amministratori delle varie amministrazioni di fare un viaggetto in Francia, e viceversa...

Cerimonie del ventennale

In occasione del ventennale del gemellaggio (1997-2017) a fine maggio San Donà si è vestita del drapeu tricolore che ha fatto bella mostra di sé nelle strade cittadine accanto a quello italiano, sventolato per l’approssimarsi della Festa della Repubblica, il 2 Giugno: negli stessi giorni cadeva infatti il XX anniversario del gemellaggio di San Donà di Piave con Villeneuve-zur-Lot, cittadina del Sud-Ovest della Francia segnata da una forte emigrazione dal Basso Piave, siglato appunto nel 1997. Il clou della celebrazione istituzionale si è tenuto proprio in occasione della Festa della Repubblica, venerdì 2 giugno in Piazza Indipendenza.
Dopo la Santa Messa in Duomo, l’alzabandiera è stato accompagnato non solo dalle note dell’Inno di Mameli, ma anche della Marsigliese. Il sindaco di Villeneuve, Patrick Cassany, ha accompagnato il collega di San Donà, Cereser, nella cerimonia. Il giorno successivo, sabato 3 giugno, nel parco dedicato alla città francese su via Europa, è stato inaugurato un cippo dedicato al ventennale.

La sera alle 21, al Teatro Metropolitano Astra, si è tenuto un concerto a ingresso libero di un'ensemble di Villeneuve, interprete dei classici della canzone d’Oltralpe, e del nostrano Coro Monte Peralba.
A chiudere, domenica 4 giugno alle 10,30 nella sala consiliare, si è rinnovato il patto d’amicizia tra le due città.