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Storia di San Donà
anche attraverso foto e cartoline
L'Istituto di Istruzione Superiore "Carlo Scarpa-Enrico Mattei"L’Istituto d’Istruzione Superiore “Carlo Scarpa - Enrico Mattei” nasce a
partire dal 1 settembre 2012 in seguito alla fusione di due scuole di riferimento
per l’istruzione superiore nel vasto territorio che spazia dal sandonatese
al portogruarese: l’Istituto Tecnico per Geometri “Carlo Scarpa” di San Donà di Piave
e l’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato “Enrico Mattei”
con le sue sedi di San Stino di Livenza e Fossalta di Piave.
Presidi dell'Istituto "Scarpa-Mattei"
LA STORIA DELL’ EX I.T.S.G. “C. SCARPA”
LA SEDE. L’edificio che ospita l’Istituto “Carlo Scarpa” è situato nella “cittadella scolastica”
di San Donà di Piave. È stato progettato negli anni Ottanta dall’architetto
veneto Umberto Carraro. L’opera è in stile post-razionalista, espressione
del movimento architettonico “Béton brut”, che esalta il valore formale del calcestruzzo,
mettendo in mostra l’asprezza delle soluzioni strutturali. Il progetto si ispira
all’opera del maestro francese Le Corbusier, fonte di una corrente di pensiero
seguita dagli architetti emergenti negli anni Settanta e che punta all’esasperazione
delle potenzialità espressive dei materiali, mettendo a nudo le parti strutturali dell’edificio.
L’Istituto Tecnico Statale per Geometri “Carlo Scarpa” ha ottenuto la sua autonomia
il 1° ottobre 1983 come enucleazione dall’Istituto Commerciale “Leon Battista Alberti”,
per rispondere ad un bisogno reale: per dare un adeguato spazio alla formazione
tecnica nel settore dell’edilizia e per meglio preparare i giovani alle moderne
professioni richieste da un territorio investito da un processo di forte crescita economica
e caratterizzato da esigenze di trasformazione, modernizzazione e infrastrutturazione.
Presidi dell'Istituto Tecnico per Geometri "Scarpa"
Chi è Carlo ScarpaCarlo Scarpa (Venezia, 2 giugno 1906 – Sendai, 28 novembre 1978) è stato un architetto, designer e accademico italiano, tra i più importanti del XX secolo. Diplomatosi in architettura all'Accademia di belle arti (1926), fu professore presso l'Istituto universitario di architettura di Venezia dal 1962 al 1975. La sua prestigiosa attività di insegnante e professionista si concentrò prevalentemente nell'allestimento di esposizioni e mostre, nel restauro di complessi monumentali, nella realizzazione di abitazioni private e negozî: occasioni in cui rivelò doti di raffinato progettista, capace di fondere mirabilmente un aristocratico sapere artigianale con scelte formali neoplastiche o razionaliste, non prive di suggestioni organiche wrightiane. La genialità dei suoi dettagli tecnologici, mista a una spiccata sensibilità materica, arricchisce di poetici frammenti la sua singolare produzione, nel restauro di complessi monumentali, nella realizzazione di abitazioni private e negozî: occasioni in cui rivelò doti di raffinato progettista, capace di fondere mirabilmente un aristocratico sapere artigianale con scelte formali neoplastiche o razionaliste, non prive di suggestioni organiche wrightiane. Scarpa utilizzava il disegno come pensiero: nei disegni dava spazio a riflessioni e ragionamenti, che si imprimono sulla carta. Disegnava una serie concatenata di figure, con una logica diversa da quella usuale degli architetti, di tipo concettuale. Essa era governata da una ragione che generava passaggi apparentemente inutili e ovvi, ma che poi si dimostravano produttivi. Il suo sistema compositivo era svolto mediante il disegno, con modalità esemplificative e con dettagli tipici della raffigurazione, della citazione. Per la sua opera svolta in campo museografico ha ottenuto il premio Olivetti, il premio IN/ARCH, la Medaglia d'Oro ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte, il Premio della Presidenza della Repubblica per l'architettura. Fu inoltre nominato membro degli Honorary Royal Designers for Industry, dell'Accademia Olimpica di Vicenza e dell'Accademia nazionale di San Luca.LA STORIA DELL’ EX I.P.S.I.A. “E. MATTEI”La scuola inizia la sua attività nel 1962 come sezione staccata dell’IPSIA “Sanudo” di Venezia; nel 1970 acquisisce l’autonomia amministrativa e, nello stesso anno, amplia l’offerta formativa, aggiungendo all’indirizzo Meccanico quello di Chimica, trasformato successivamente in Chimico-Biologico. Nel 1989 accorpa la sede di Fossalta di Piave con i corsi di qualifica di Operatore Elettrico e di Operatore Meccanico, trasformato poi in Operatore Termico.
LE SEDI.
Dall’anno scolastico 2011-2012 nella sede di Fossalta di Piave è attivo un
nuovo percorso formativo che porterà al diploma di Tecnico nella comunicazione
audiovisiva e di massa; si tratta di una nuova figura adeguata alle esigenze
del mercato in evoluzione, che si occuperà di comunicazione visiva
e multimediale (internet, cinema, fotografia, televisione).
Presidi dell'Istituto Professionale "Mattei"
Chi è Enrico MatteiNel 1906 nasceva ad Acqualagna (Pesaro) Enrico Mattei, secondo di cinque figli, figura centrale nella storia del sistema industriale nazionale e internazionale. La famiglia è modesta, il padre brigadiere dei carabinieri. Con la promozione del capofamiglia a maresciallo i coniugi Mattei si trasferiscono a Matelica in provincia di Macerata. Finite le scuole elementari, Enrico entra in collegio a Vasto, dove frequenta la scuola tecnica inferiore. Le ristrettezze della famiglia e la rigida disciplina imposta dal padre lo spingono a cercare subito una sua autonomia, anche economica. Il padre lo fa assumere nella fabbrica di letti di Scuriatti come verniciatore di letti di metallo, nel 1923 entra come garzone alla Conceria Fiore. La carriera di Mattei nell'Azienda è rapida: prima operaio, poi aiutante chimico, infine, a soli vent'anni, direttore del laboratorio.Nel 1927, compiuto il servizio militare, torna a Matelica e diventa collaboratore principale del padrone della Conceria. Presto cominciano a sentirsi gli effetti della crisi economica generale e gli affari iniziano ad andare male. Nel 1929 la Conceria Fiore chiude, Mattei si trasferisce a Milano dove continua la sua attività industriale aprendo assieme alla sorella e al fratello la sua prima fabbrica, un piccolo laboratorio di oli emulsionanti per l'industria conciaria e tessile. Nel 1934 fonda l'industria Chimica Lombarda. Si unisce in matrimonio con Greta Paulas, nel 1936, a Vienna. Mattei si diploma ragioniere e si iscrive all'Università Cattolica. Nel maggio 1943 incontra Giuseppe Spataro attraverso il quale entra in contatto con i circoli antifascisti milanesi. Dopo il 25 luglio si unisce, assieme a Boldrini, ai gruppi partigiani operanti sulle montagne circostanti Matelica. Tornato a Milano riprende i contatti con la Dc locale che lo nomina, per le sue doti organizzative più che militari, comandante del Corpo volontari per la libertà. Viene creato, nel 1944, un Comando militare Alta Italia del CLNAI di cui Enrico Mattei fa parte per la DC. Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra civile in Italia viene incaricato di liquidare le attività dell'Agip e di provvedere alla sostanziale privatizzazione degli asset energetici. Mattei sceglie di disattendere questa indicazione, per conseguire un obiettivo che riteneva fondamentale: garantire al Paese un'impresa energetica nazionale, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali. Raddoppiò la perforazione dei pozzi, sfruttò al meglio la ricerca mineraria nella Valle Padana, scelse le alleanze necessarie dentro il governo e ai partiti che lo sostenevano per realizzare quanto aveva in mente. Ci riuscì con l'istituzione, nel 1953 dell'Eni - dopo una lunga e travagliata discussione - iniziata nel 1947, tra chi sosteneva ad oltranza l'iniziativa privata e quanti erano fautori di una forte presenza dello Stato nell'economia. Mattei riuscì ad affermare il ruolo strategico dell'energia nello sviluppo economico italiano e a ispirare fiducia nel possibile miracolo dell'indipendenza energetica. Fu abile nel costituire una rete di collaboratori capaci di muoversi sulla scena internazionale e questo divenne uno dei punti di forza che la società, oltre gli interessi specifici, seppe offrire all'azione diplomatica dell'Italia. Fu tra i primi a coltivare lo spirito di frontiera e il rispetto delle culture diverse. Il 27 ottobre 1962 il suo aereo proveniente da Catania e diretto a Linate precipita in circostanze mai del tutto chiarite nella campagna di Bascapè (Pavia). Muoiono il presidente dell'Eni, il pilota Irnerio Bertuzzi, e il giornalista americano William Mc Hale. È l’uomo più potente del dopoguerra italiano, l’ispiratore di una visione modernissima dell’economia e della politica e tra i maggiori artefici della ricostruzione italiana. L’avventura di Mattei nel mondo dell’energia inizia il 28 aprile del 1945 con la nomina a Commissario Generale dell’Agip. In questo arco di tempo l’Italia si lascia alle spalle le macerie della guerra e si avvia a diventare una Paese avanzato. Un risultato straordinario che molto deve proprio all’intraprendenza di Enrico Mattei, soprannominato “il petroliere senza petrolio”. Per alcuni è solo uno spregiudicato avventuriero, per altri, invece, un patriota che sogna un futuro migliore per l’Italia. Quando viene nominato Commissario Generale, l’Agip è un ente pubblico fascista in liquidazione considerato un carrozzone dispendioso e improduttivo. Mattei comprende che ci sono molte potenzialità nel sottosuolo italiano e che l’apparato tecnologico dell’azienda nonostante tutto è estremamente valido. È convinto che non possa esserci indipendenza politica senza indipendenza economica e che questa passi necessariamente dal controllo strategico delle risorse energetiche. Mattei riuscì a costruire intorno alla sua figura un'aura mitica. Fu abile nel costituire una rete di collaboratori capaci di muoversi sulla scena internazionale e questo divenne uno dei punti di forza che la società, oltre gli interessi specifici, seppe offrire all'azione diplomatica dell'Italia. Fu tra i primi a coltivare lo spirito di frontiera e il rispetto delle culture diverse. Mattei aveva chiaro che non era possibile fare strategia internazionale senza conoscere bene i singoli territori su cui si andava ad esplorare. La diversità Eni fu per anni una sorta di eccezione, un'impresa che compiva scelte diverse da quelle della maggioranza dei suoi concorrenti, tanto da sfidare il buon senso comune. Mattei è stato il simbolo di un modo di pensare l'Italia, abbastanza visionario da riuscire a trasformare una nazione sconfitta e contadina in un Paese avanzato con una forte industria energetica.Un modo di pensare e di agire ostacolato da numerosi oppositori alla nazionalizzazione dell’industria energetica, interni ed esterni. Mattei tuttavia non si lascia intimidire dalle pressioni internazionali. Nel 1953 il Senato approva la legge che istituisce l’Eni, l’Ente Nazionale Idrocarburi e lui ne diventa Presidente. In pochi anni trasforma un’azienda destinata al fallimento in una solida impresa di Stato. Passione, visione strategica, innovazione: gli ideali che Enrico Mattei ha trasmesso a Eni hanno portato la Società a crescere fino a diventare la sesta compagnia petrolifera mondiale. |
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