Storia di San Donà
anche attraverso foto e cartoline

Il ponte nuovo sul Piave
(Ponte dei Granatieri)

Un ponte nuovo sul Piave era auspicato fin dagli anni Ottanta del XX secolo. Il traffico sul vecchio Ponte della Vittoria, a due sole corsie, era divenuto insostenibile, sia per il ponte medesimo che per gli automobilisti, costretti a infinite code di qua e di là del ponte.

Finalmente, all'inizio del secolo XXI, fu assegnato l'appalto. Un magnifico ponte in calcestruzzo era il progetto originario.

Le traversie alla costruzione non mancarono; fallì la cordata di imprese che s'era aggiudicata l'appalto, e per lungo tempo rimasero realizzati solo i due monconi sulle due rive.

La procedura di fallimento e di riassegnzione andò per le lunghe.

La Giunta Zaccariotto, accettando una revisione del progetto al ribasso e riuscendo a ridurre i costi (il progetto nuovo sarebbe stato di un ponte in cemento e acciaio), nel giugno 2007 fu in grado di riassegnare un nuovo appalto (alla Matildi & Partenrs) e completare l'iter che avrebbe portato alla realizzazione dell'opera.

291/95 - s. 199/93° in dialetto
30 giugno 2007

El terzo ponte

Da zinquant’ani che ’l terzo ponte 
sul Piave  spetéa d’essar approvà,
diese ani fa, nell’era de’e onte ,
’na ditta de zo s’ha aggiudicà

’l apalto; ma in cao a tre mesi, fonte 
de casin, i lavori s’à blocà  
e par tant tenpo é restà ’e do zonte
come becanoti de cana, là!

Finalmente i zontarà ’e do rive depresse
e se no ’l sarà “El ponte sul stret”,
quel che na legislatura de promesse

ha cantà zinque ani co Silviet,
in te ’a gran Città de’e Bave e de’e Pesse
se starà contenti del bel ganzét.

L’opera finita era composta da cinque campate: due laterali con luci di circa 60 metri e tre centrali con luci di 80+100+80 metri. L'impalcato era in sistema misto acciaio-calcestruzzo, appoggiato alle estremità sulle mensole in cemento armato delle pile non in alveo e al centro sulle due pile in alveo; anche i due tratti di impalcato più esterni, compresi fra i conci in cemento armato precompresso delle spalle e delle pile non in alveo, erano in struttura mista acciaio-calcestruzzo.

L’uso di cemento e acciaio, secondo i costruttori, rendeva "la struttura estremamente resistente ai movimenti sismici", la quale "è stata verniciata con un ciclo impermeabilizzante tipico del settore navale per dare maggiore protezione dagli agenti atmosferici".

Di particolare rilevanza fu il tipo di varo dei due cassoni che componevano la campata centrale: prima assemblati a piè d’opera, furono poi collocati in posizione tramite un’operazione di tiro combinato fra le due sponde, utilizzando una gru da 800 tonnellate unica nel suo genere in Italia.

La carreggiata del ponte (che misura 16,5 mt) comprende due corsie (una per ogni senso di marcia) più le banchine transitabili corredate, lungo il ponte, da piste ciclabili e marciapiedi.

Il ponte fu poi intitolato ai Granatieri di Sardegna in quanto è stato costruito nella zona in cui l’esercito austriaco nella Prima Guerra Mondiale sfondò la linea del Piave tra Passarella e Chiesanuova... e qui con eroismo ed enormi sacrifici i granatieri di Sardegna riuscirono a contenere lo sfondamento fino alla fine del conflitto.

L’opera fu inaugurata il 21 gennaio 2008 alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e del sindaco di San Donà di Piave dott. Francesca Zaccariotto, del presidente dell’Anas dott. ing. Pietro Ciucci, e del direttore tecnico della Tecnis dott. ing. Giulio Stanzione.

Divenuto elemento chiave della variante di San Donà di Piave alla strada statale 14, questo ponte ha permesso di modificare l’assetto viario e dirigere il traffico pesante lontano dai centri abitati.