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Storia di San Donà
anche attraverso foto e cartoline
Lo stadio di calcio "Verino Zanutto"
Lo stadio di calcio "Verino Zanutto" è intitolato a un ex giocatore del Calcio San Donà,
successivamente membro della Resistenza locale, impiccato il 22 aprile 1945 a Meolo.
È uno degli edifici di più vecchia progettazione della città. La sua costruzione si inserì in un quadro ben più ampio dell'impiantistica sportiva dell'epoca fascista e grazie alla legge nr. 1580 del giugno 1928 che favoriva le costruzioni sportive: il 6 novembre 1928 il Consiglio comunale di San Donà deliberò la costruzione del nuovo stadio, che in meno di un anno, a tempo di record, fu portata a termine. Il Campo Sportivo del Littorio (questo il suo nome iniziale) - su progettazione del geometra Guido Dal Bovide e realizzato dagli operai della ditta «Dante Barbato» - all’epoca costò 40 mila lire. Lo stadio si trovava (e tuttora si trova) nella zona centrale della città (è ubicato in via Pralungo, 20) e, come spesso accadeva all'epoca, in prossimità della stazione ferroviaria. L'inaugurazione avvenne l'8 dicembre 1929 alla presenza delle autorità cittadine, in tempo per ospitare le prime gare ufficiali in campionato dell'A.C. San Donà. Così i giornali dell’epoca raccontarono l’inaugurazione dello stadio «Zanutto», una giornata rimasta nella storia dello sport sandonatese. Alla guida di San Donà c’era il podestà Costante Bortolotto. «Formatosi il corteo con in testa la banda cittadina, tutte le autorità e le associazioni sotto una pioggia dirotta si recano al campo sportivo dove parlano il segretario politico, comm. De Faveri, e il segretario federale, illustrando l’importanza dell’opera e lo scopo di essa, dove la nuova gioventù italica deve addestrarsi per essere forte e sana. Alla fine dei discorsi il segretario politico taglia il simbolico tricolore». Fu solo dopo la Seconda Guerra Mondiale che lo stadio venne intitolato alla memoria di Verino Zanutto, ex giocatore e partigiano, fucilato il 22 aprile 1945.
Da allora e per ottant'anni lo stadio Zanutto è stato il palcoscenico del calcio cittadino.
Anche il volto dello stadio è cambiato radicalmente: dai gradoni di una tribunetta contornata da un terrapieno si è arrivati alla costruzione di un impianto in grado di ospitare 4 mila persone. Da sempre risulta coperta solo la tribuna centrale, sul lato di via Pralungo (e unica tribuna esistente). Nel periodo in cui il San Donà militava nelle serie professionistiche fu anche necessario procedere (era il 1997) a una ristrutturazione, con consolidamento delle "poltrone" popolari.
Sopra, le tribune coperte, sul lato di via Pralungo; sotto, le "poltrone" della curva Sud; alle spalle il Palazzone dell'INPS.
Le dimensioni del terreno di gioco sono di 105 x 64 m Più volte è stato proposto di demolire lo stadio Zanutto per ricostruirne uno nuovo, più moderno e più efficiente, nella zona nord del comune e per costruire nell'area dello stadio attuale una nuova zona residenziale, ma la proposta si è sempre scontrata con la volontà della società e dei cittadini che considerano questo stadio come un fondamento storico della città veneziana. Poi però si è finalmente giunti alla costruzione di uno stadio più moderno in zona nord, in zona Mussetta. Di questi giorni la parola fine: lo «Zanutto» si prepara alla vendita e il calcio in città avrà una nuova casa, l’impianto «Davanzo». |
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